top of page

BULLISMO       CYBERBULLISMO​

All’interno del contesto familiare ed extrascolastico, possono verificarsi episodi di violenza verbale, fisica e psicologica. Al fine di poter arrivare a comprendere gli effetti devastanti che queste situazioni possono ripercuotersi sui bambini, si evidenzia l’esigenza di un percorso a tre vie: La prima è dedicata ai docenti/educatori, una formazione a 360° per analizzare, definire e comprendere i segnali che possono far captare situazioni di un potenziale pericolo per il bambino.

La seconda è un percorso in parallelo svolto in classe, utilizzando le metodologie pedagogiche all’avanguardia con esperti (pedagogisti, psicologi, centro anti-violenza, medici) che si approcciano al bambino in maniera adeguata e corretta per far emergere eventuali difficoltà o segnali di potenziale disagio. Inoltre il progetto intende approcciarsi alla tematica attraverso un percorso di educazione emozionale utilizzata anche per realizzare la sensibilizzazione contro eventi di bullismo e cyber-bullismo.

La terza via è la presa incarico del singolo attraverso l'ascolto attivo e un percorso dedicato per prendere consapevolezza sul danno causato dagli atti di bullismo e prevenire eventuali episodi. 

"Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o più compagni. Un’azione viene definita offensiva quando una persona infligge intenzionalmente o arreca un danno o un disagio a un’altra” (Olweus, 1993).

​

Il bullismo NON è uno scherzo e non va assolutamente sottovalutato. il bullismo non consiste solo in violenze fisiche e aggressioni, ma il più delle volte rimane una violenza nascosta. Per questo sembra che il problema non esista, ma in realtà c’è, anche se non si vede (o peggio ancora, non si vuole vedere e chi è intorno alle vittime fa finta di niente), mira a distruggere la vittima non fisicamente, ma interiormente. 

​

Cosa si intende con il cyberbullismo?

​

Il bullismo è un fenomeno che si manifesta in vari modi ma, con l’avanzamento delle nuove tecnologie, il suo modo di manifestarsi si è evoluto facendosi strada attraverso i mezzi di comunicazione ed è per questo che oggi si parla anche di cyberbullying, cioè cyberbullismo.

Infatti, il cyberbullismo viene considerato un’evoluzione del bullismo tradizionale ma, pur condividendo con esso alcune caratteristiche, se ne differenzia in molti aspetti.

In genere il fenomeno del bullismo si fonda sull’aggressività, la quale si manifesta attraverso una forma di prepotenza intenzionale, esercitata dall’aggressore, che va a creare un’asimmetria di potere, eseguita nel tempo, provocando alla vittima elevate sofferenze. Tuttavia, se nel bullismo convenzionale l’asimmetria di potere che viene esercitata dal bullo nei confronti della vittima è di tipo fisico o sociale, in questa nuova forma di aggressività il potere viene imposto attraverso l’abilità e le competenze acquisite nelle nuove tecnologie. Infatti, chi esercita il cyberbullismo si serve della posta elettronica, della messaggistica istantanea, dei blog, degli sms, degli mms o dell’uso di siti web con contenuti offensivi per effettuare azioni di bullismo. Il potere risiede proprio nella capacità di riuscire a molestare gli altri assicurandosi del proprio anonimato (anche se in realtà non è mai anonimo); è proprio questo aspetto che fa sì che venga diminuito ulteriormente il senso di responsabilità da parte del cyberbullo. Cellulari, videofonini, computer, palmari, i-phone, gps e giocattoli eletronici sono tutti strumenti che fanno parte delle nuove tecnologie. I fruitori di tali servizi appartengono a diverse fasce di età e vengono, in particolar modo, utilizzati anche da bambini e adolescenti, i quali risultano essere più vulnerabili al loro influsso e maggiormente esposti agli stimoli negativi. Tali mezzi sono in grado di offrire, a chi ne fa uso, grandi opportunità (specialmente nel campo comunicativo-relazionale) ma, nello stesso tempo, espongono i giovani fruitori a nuovi rischi, tra i quali un esempio sempre più noto e sempre più presente è il cyberbullismo. Prima di parlare del cyberbullismo, è opportuno differenziare tale fenomeno dai comportamenti chiamati cyber minacce o cyber chiacchiere, in quanto tale terminologia è solita essere utilizzata nel momento in cui è coinvolta una figura adulta. Da quanto detto si evince una prima differenza tra cyberbullismo e gli altri comportamenti appena considerati; quest’ultimi, infatti, si distinguono dal cyberbullismo in quanto rappresentano dei fenomeni in cui non sono coinvolti i giovani (Kowalski – Limber – Agatston, 2008, 43).

​

LA PEDAGOGIA E IL BULLISMO

​

Riassumendo, possono essere individuati quali elementi qualificanti l’azione di bullismo:

  • l’intenzionalità (intenzione di arrecare un danno all’altro);

  • persistenza (carattere di continuità nel tempo);

  • il disequilibrio (relazione di tipo asimmetrico tra i partner, la vittima è in una situazione di impotenza).                                                                     â€‹

La letteratura sull’argomento riporta un profilo abbastanza delineato riguardante la vittima. Olweus in particolare distingue due tipi di vittime: la vittima passiva o sottomessa e la vittima provocatrice. Nella vittima passiva sono presenti una forte ansia e sentimenti di insicurezza che portano, la vittima stessa se attaccata, a reazioni di pianto e di chiusura. Sono persone timide, sensibili e calme con una negativa opinione di sé e della propria situazione, tanto da considerarsi dei falliti con un alto rischio di depressione. Nella relazione con gli altri tendono ad isolarsi vivendo condizioni di solitudine e di abbandono e conseguente difficoltà ad interagire nel gruppo dei coetanei. Al contrario dei bulli, non sono aggressive, violente e fisicamente forti. L’insieme di queste caratteristiche personologiche se da un lato sono indice di insicurezza ed incapacità a reagire a possibili attacchi, polarizzando in tal modo l’attenzione dei bulli, dall’altra sono accresciute dalle continue provocazioni di questi ultimi. La vittima passiva è quindi caratterizzata da un modello reattivo ansioso o sottomesso associato, nel caso dei maschi, a forza fisica (Olweus, 1993).Per prevenire il bullismo occorre lavorare sulla comunicazione. Il primo basilare intervento è l'incontro, l'instaurarsi di una relazione empatica capace di instaurare un legame di fiducia. In seguito si interverrà attraverso un percorso personalizzato al fine di potenziare l'autostima, lavoreremo sulle emozioni, sulla capacità empatica e sulla conoscenza di sè.​

Il pedagogista ha il delicato compito di formare, di fare prevenzione e di intervenire con progetti mirati in caso di episodi verso il singolo.

​

Se sei vittima di bullismo o cyberbullismo contattaci al nostro numero o scrivi una mail, ti aiuteremo noi!.

​

​

cyberbullismo.jpg
3.-bullismo.jpg
mobbing.jpg
Stop-Bullismo.jpg

329.29.31.558

Cyberbullismo-come-si-combatte-fuorilavo
bullismo-1.jpg
cyberbullismo.jpg
bottom of page